Teniamo la baia di Kissamos a distanza di sicurezza, per rimanere ancora idealmente calati nella vasta solitudine del promontorio aspro e selvaggio che si erge alle nostre spalle; pagaiamo al largo dalla costa sabbiosa e di nuovo ricca di case e ombrelloni e serre e canneti e puntiamo diretti sull'altro promontorio, la seconda delle due corna dell'isola, che raggiungiamo in poco meno di 3 ore di pagaiata per 12 km di traversata, con un vento che a dispetto delle previsioni scende perfettamente da nord incanalandosi tra i due promontori, rendendo la navigazione movimentata con spruzzi continui al giardinetto prima e al mascone poi.
L'unico sbarco possibile verso il capo è tra gli scogli pieni di ricci, così sostiamo solo il tempo necessario per sgranchirci un po' le gambe e riprendiamo a pagaiare mentre entrano nella baia il grosso traghetto di linea e 3 barconi turistici: la lavatrice sotto il capo diventa così davvero spumeggiante!
Il mondo sembra finire qui: oltre l'ultimo capo, Creta si protende verso due isolette brulle e selvagge che incorniciano un panorama davvero unico di pareti scoscese sul mare profondo, altri scogli sparsi nei cui pressi l'acqua acquista tutte le gradazioni possibili dell'arcobaleno ed un orizzonte aperto ed infinito davanti a noi!
Soprattutto, non si avvista NESSUNA casa: questa parte dell'isola è completamente disabitata, le cime montuose sprofondano subito in mare, la costa è difficile da raggiungere via terra, solo alcune stradine sterrate ed impervie costringono a lasciare le auto sul costone della montagna, tanti bagliori che al tramonto incoronano la cresta montuosa.
L'isola di Imeri Gromvoussa che ci accoglie per la notte è un vero spettacolo: il forte veneziano su cui ora svetta la bandiera greca è stato nell'800 rifugio per gli ultimi corsari turchi, ora il relitto di un vecchio vapore degli anni '40 incagliato nei bassi fondali ricorda ancora un po' quell'avventuroso passato; i pescherecci in rada ci fanno pensare che le attività marinaresche trovano qui un ambiente ideale, la famigliola che vive in una delle casine di pietra appena ristrutturate ci fa capire che l'ospitalità qui è sacra: ci accoglie con ampi sorrisi e lunghi discorsi e dai gesti capiamo che possiamo usare l'acqua del pozzo tirata su con una carrucola dipinta di blu e che possiamo montare la tenda dove preferiamo, sotto le tamerici oppure sulla terrazza.
Del resto, sull'ampia spiaggia di sabbia bianca e di grossi massi rossastri, si intravedono tante tende, montate o abbandonate, una specie di cimitero del campeggiatore che sembra essere una costante della costa cretese, a dispetto degli avvisi di divieto annunciati nelle guide turistiche. Una delle tende è di un canoista francese solitario che trascorre lungo questo tratto di costa una decina di giorni, spostandosi lentamente con il suo smontabile, e che trascorre la serata arrampicandosi sul costone per raggiungere le grotte aperte sotto la fortezza, che pare ora protetta da una fitta serie di agavi giganti.
La vista al tramonto è spettacolare, e anche il lento mattino non ci delude affatto: solo le diomedee hanno reso un po' agitato il nostro sonno con uno stridulo canto notturno simile a volte all'urlo di un bimbo sgozzato – come dice Tatiana – e altre al verso di un rospo volante – come dice Mauro.
La mattina dopo mancano solo i conigli che la sera prime hanno tappezzato la spiaggia di lunghe orecchie bianche e nere: i loro musetti curiosi si sono spinti fino a pochi metri dai kayak e dalla tenda e abbiamo cenato godendoci lo spettacolo dei loro giochi e salti e buchi e pose buffe.
We pass the bay of Kissamos, paddling offshore from the sandy coast to aim directly the other promontory, the second of the two horns of the island, that we reach in few less than 3 hours for 7 n.m. crossing, with a wind that in spite of the forecasts it perfectly goes down from the north, channeling itself among the two promontories and making the navigation bit animated.When we arrive at the head, a big ferry and 3 tourist boats are entering the bay, the “washer” under the rocky coast becomes so foamy indeed!The world seems to end here: over the last head, Crete is just two bare and wild islets, that frame indeed an unique panorama of steep walls on a deep sea and an open and endless horizon in front of us!No houses or hotels here: this part of the island is completely uninhabited, the mountainous tops immediately sink into the sea, only few impervious roads force to leave the cars on the mountain, look like so many shines crowning the crest at the sunset.The island of Imeri Gromvoussa is our home tonight: the Venetian Castel on the top with a Greek flag has been shelter in the '800 for the last pirates, now an old vapor of the years '40 in the low backdrops remembers that adventurous past; the fishing-boats in the bay suggest us that the fishing activities find here an ideal environment, the Greek family living in a stone little house just restructured makes us sure that here the hospitality is sacre: it welcomes us with ample smiles and long discourses and from the gestures we understand that we can use the sweet water of the well and pick the tent wherever we prefer, under the threes or on the terrace.
On the ample beach of white sand and big reddish rocks, there are so many tents, a kind of cemetery of the “routards” that seems to be a constant on the cretese coast, in spite of the notices of prohibition announced in the tourist guides.There is also a solitary French canoeist, spending along this coast about ten days, slowly moving with his inflatable kayak, climbing in the evening the rocky cliffs to reach the caves under the castel, seems now to be protected by a series of giant grass plants.The sunset is spectacular, and also the slow morning after, but there are no more the rabbits that in the evening has carpeted the beach of long white and black ears: they pushed up their curious faces to few meters by the kayaks and the tent, so we have had a dinner enjoying the show of their games and jumps and holes in the sand and funny layings.
SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION
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martedì 10 agosto 2010
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