SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

dal 30 luglio al 5 settembre... un nuovo viaggio...

una nuova avventura... tanti altri amici da incontrare...

Tatiana e Mauro



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martedì 31 agosto 2010

MMS: Limani Hersonissou - IRAKLION!!!

Ultimo giorno di navigazione, ultimo imbarco, ultima pagaiata. Creta ha voluto lasciarci con il ricordo della sua vera anima, mandando ancora il suo messaggero: il Meltemi! Navighiamo sempre con vento contrario, tra 30 e 40 km orari. Il mare ci rallenta ma ha il gran pregio di bloccare a terra tutti i giochi acquatici ed il rombo del vento attutisce l'irritante animazione dei villaggi turistici. 10-5-3 km e poi finalmente entriamo nel grande porto di Iraklion: solo qui si può passare in kayak tra petroliere, cargo, traghetti e rimorchiatori in manovra! E' così bello sbarcare sullo stesso scivolo dal quale siamo partiti 30 giorni fa! E l'acqua per lavare umani ed attrezzatura è a disposizione dei naviganti! Due ore abbondanti per vuotare i kayak e sistemare ogni cosa nella Mauromobile, che ci ha atteso tanto a lungo nel parcheggio del porto. Stanchi ma contenti di avere completato il periplo nei tempi previsti, ci rifugiamo in una kantina sui colli per festeggiare la fine del viaggio...


Last day of sea kayak navigation, last start, last paddling.
Crete has wanted to leave us with the memory of its true soul, still sending us its messenger: the Meltemi!
We always paddle with contrary wind between 15 and 20 knots.
The sea has contrast us but it has had the big merit to stop all the aquatic games; the rhombus of the wind has reduced the irritating noise of the animation of the tourist villages.
5-3-1 n.m. and then we finally reach the great harbour of Iraklion: just here you can pass in kayak among oil-tankers, freighters, ferries and tows in manoeuvre!
It is so beautiful to land on the same ramp from which we have started 30 days ago!
And the water to wash humans and equipments is free for sailors!
Two abundant hours to void the kayaks and to place every thing in the car, that has attended us for a long time in the port car parking.
Tired but happy to have completed the tour in the expected times, we celebrate the end of the expedition in a local kantina...

lunedì 30 agosto 2010

MMS: Mironikitas - Limani Hersonissou

Oggi è stato il penultimo giorno di navigazione: 20 km di costa ancora selvaggia e poi oltre 15 km di alberghi, alberghi, alberghi!
Soffriamo di nuovo il caldo e capiamo che il vento a Creta è indispensabile per sopravvivere alle temperature africane!
La pausa pranzo nell'ultima caletta idilliaca è purtroppo disturbata da un'orda di quad che irrompono rumorosi e polverosi per un bagno mordi e fuggi..
 Navighiamo poi entrambi disgustati dai liquami che galleggiano sulle acque antistanti spiagge che ostentano bandiere blu (!?!) e soffocati dai miasmi esalati dai motori dei vari giochi acquatici degli stabilimenti balneari che si susseguono ininterrottamente fino a Limani Hersonissou.
Sbarchiamo in notturna e alla chetichella tra le mille luci di ristoranti e discoteche e ci sentiamo subito due pesci fuor d'acqua: chissà se riusciremo a bivaccare sui lettini del resort vicino. Cerchiamo invano un internet point e ci rifugiamo nella taverna più lontana dallo "struscio" del lungomare...


Today is our next to last day: 11 n.m. of wild coasts and more than 8 n.m. of lodge, lodge, lodge!
We suffer again the big warm and finally understand that in Crete the wind is essential to survive to the African temperatures!
The lunch break in the last idyllic little bay is disturbed by a horde of quads, noisy and dusty...
Than we paddle both disgusted by the sewages floating near beaches with blue flags (!?!) and suffocated by the bad smell of the various aquatic games... that uninterruptedly follow us up to Limani Hersonissou.
We land in the nighttime between the thousand lights of restaurants and discos and we immediately feel there like "two fishes out of water": we hope to sleep on the sunbed of the resort.

We vain look for an internet point and we shelter in the most distant tavern from the crowded waterfront...

MMS: Spinalonga - Mironikitas

Ieri 20 km dall'isola di Spinalonga al borgo di Mironikitas, poco oltre l'ultimo capo prima di Iraklion.
La confermata assenza di vento e l'avvicinarsi della nostra meta ci infondono calma e lentezza, tanto che nei tempi biblici di preparazione e partenza scoccano le 13.30!
Pausa all'ombra della forte veneziano divenuto lebbrosario fino al 1957 e lenta pagaiata oltre il capo, al ritmo indolente delle numerose pale eoliche.
Scoviamo una ripida spiaggia di ciottoli grossi come uova di struzzo ed una piccola terrazza sul mare costruita in pietra intorno ad una contorta tamerice.
L'insegna "Greek tavern" ci attira come api sul miele e ci inerpichiamo per lo sterrato: è tutto chiuso, ma il vecchio Kostas ci offre carne di pecora, raki e melone e ci racconta poi la sua vita di comandante di petroliere in pensione e di contadino per passione, con 3 figli che gli danno pensieri e 5 nipoti che sguazzano nel grosso tino di fermentazione del raki, il tutto in greco-russo-spagnolo.
Notte da sogno!

 

Yesterday 11 n.m. from the island of Spinalonga to the village of Mironikitas, just over the last head before Iraklion.
The weather forecast confirms the absence of wind and our destination so near infuse us calm and slowness, so much that we take a biblical times to prepare the kayaks: we finally start paddle at 13.30!
We have a break to the shade of the Venetian Fortress became a leper colony up to 1957 and than we have a slow paddle over the head, to the indolent rhythm of the numerous modern windmills.
We rouse a steep beach of white pebbles as big as ostrich's eggs and a small terrace on the sea built in stone around a twisted tree.
The wallpainting of a "Greek tavern" attracts us like bees on the honey, so we climb the hill; it is closed, but the old Kostas offers us meat of sheep, raki and melon and tells us the story of his life: he is a retired commander of oil-tankers and a farmer for passion, with 3 children that give him a lot of problems and 5 nephews that usually splash in the big tub for the fermentation of the raki, everything in a mix of Greek-Russian-Spanish languages.

Dream night!

domenica 29 agosto 2010

MMS: Papadiokambos - Spinalonga

Ieri previsioni confermate: finalmente mare mosso!
Dopo tanti giorni di navigazione impegnativa, un mare stato 3 ci sembra calma piatta!
Sveglia alle 6 per recuperare, pranzo luculliano nel bel borgo marinaro di Mochlos e pomeridiana pagaiata nel golfo di Agios Nicolaos, con il vento di ritorno che ci spinge lungo costa.
La fitta coltre di foschia non ci permette di apprezzare la bellezza del paesaggio e ci risparmia le brutture edilizie della città, poco ospitale con due viandanti: tutte le spiagge sono occupate da stabilimenti, mega-alberghi e discoteche.
Dopo 2 settimane di idillio con la natura è un brusco ritorno alla civiltà: proseguiamo fino all'imbrunire per sbarcare dopo 47 km sull'isola di Spinalonga, sperando sia stata risparmiata dall'assalto demenziale del turismo di massa.
Una bella spiaggia deserta di sabbia rosata ci ospita per la notte ed un concerto di grilli ci accoglie sotto le tamerici: il campo più suggestivo, con vista su luna rossa ed aurora infuocata sul mare!


Yesterday weather forecast confirmed: finally moved sea!
After so many days of binding navigation, a sea 3 seem us like a calm sea!
We wake up at 6 o'clock to recover, excellent lunch in the beautiful village of Mochlos and afternoon paddle in the gulf of Agios Nicolaos, with the wind pushsing us along the coast.
The dense blanket of haze doesn't allow us of appreciate the beauty of the landscape and saves us form the ugliness of the buildings of the city, few hospitable with two kayakers: all the beaches are busy from mega-hotels and discos.
After 2 weeks of idyllic life in the nature, it is an abrupt return to the civilization: so we continue up to the dusk and we land after more than 25 n.m. on the Spinalonga island, hoping it is saved by the crazy assault of the tourism.
A beautiful desert beach of rosy sand entertains us for the night and a concert of crickets it welcomes us under the trees: the most suggestive night, with sight on a red moon and a red sunrise on the sea!

venerdì 27 agosto 2010

MMS: Ammolakos - Papadiokambos

Anche oggi solo 17 km, con mare in scaduta ma ancora gonfio di onde e frangenti, specie sotto il pronunciato capo di Sitia.
Decidiamo di tagliare il golfo per avere meno problemi con le onde e di rimandare la sosta per la spesa a domani.
E' ormai più di una settimana che non troviamo market sulla costa ma abbiamo ancora scorte sufficienti di acqua e viveri.
La siepe di fichi d'india della pausa pranzo ci fornisce frutta fresca gustosa... se calasse un pò il mare potremmo anche riprendere a pescare.
Un pò stufi di spruzzi sul viso, acqua salata negli occhi e labbra bruciate dalla salsedine, sbarchiamo alle 18.30 nella bella baia di Papadiokambos, punteggiata di ulivi e con scavi archeologici proprio accanto alla nostra tenda.
Il pescatore sugli scogli usa un curioso sistema a vela e ci offre subito raki e melone: curiosa divertito tra i kayak e ci bersaglia di domande in greco, a cui volentieri rispondiamo in italiano, capendoci a meraviglia.
Cena con la luna e ninna nanna del mare...


Also today only 9 n.m., with a sea full of breaking waves, expecially under the pronounced Sitia head.

We decide to "cut" the bay to have less problems with the waves and so we have to postpone for tomorrow the stop in a village to buy something to eat. It's more than a week that we don't find market on the coast but we still have enough water and food.
We have fresh fruit for lunch thanks to a fig trees...

We're a bit tired with spray on the face, salty water in the eyes and lips burnt by the saltiness:we land at 6.30 p.m. in the beautiful bay of Papadiokambos, with olive oil trees and with an archaeological site really close to our tent.
A fisherman uses a curious system to fish with a little sail and immediately offers us raki and melon: he is very curious about the kayaks and he "bombards" us of questions, abviously in Greek, to which we gladly answer in Italian, understanding us perfectly.
We have dinner with the moon and with the song of the sea...

giovedì 26 agosto 2010

MMS: Ormos Tenda - Ammolakos

Preparativi lenti e partenza ritardata per smaltire la sbornia della sera passata.
Appena mettiamo la testa fuori dalla tenda Nikos si presenta con un vassoio di paste dolci e salate.
Quando siamo in procinto di imbarcarci spunta una comitiva di surfisti che scelgono quella baia da 19 anni: capiamo allora di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato!
Dopo le foto e gli auguri di rito affrontiamo un'unica tappa di 5 ore per appena 15 km in un mare sempre diverso in prossimità di ogni capo: prima contrario, poi al traverso, poi in lavatrice, poi in centrifuga, poi... L'ultimo promontorio è il più difficile, con la nostra cala in fondo ad una baia battuta da una estesa zona di surf: ogni pagaiata richiede una notevole attenzione ed un urlo liberatorio sigla lo sbarco.
Se é venuto anche solo qualche minuto delle riprese fatte da Mauro con la "teschio-camera", forse NESSUNO vorrà più venire in viaggio con noi!
Peccato solo che la spiaggia sembri il ricettacolo delle plastiche di tutto l'Egeo...

Slow preparations and delayed departure to "digest" the drunkenness of the yesterday night.
We put just the head out of the tent and Nikos introduces himself with a tray of sweet and salty pastas.
When we are ready to start, arrive a group of surfers that have been choosing that bay for 19 years: in that moment we understand to be in the wrong place at the wrong moment!
After pictures and wishes, we just paddle for 7 n.m. in 5 hours, with a different sea near every head: first contrary, then in "washer", then in "centrifuge", then... The last promontory is the most difficult, with our beach in a little bay with a wide surf zone: every strokes asks for a notable attention and than a strong cry signs the landing.
It's a shame that the beach seems the receptacle of the plastic bags coming here from the entire Aegean sea...

MMS: Chiona - Ormos Tenda

Ieri altro sbarco notturno.
Dopo la breve pausa a Vai, con il suo rigoglioso palmeto e con i suoi ombrelloni disposti su 6 file, puntiamo verso Capo Sideros, l'estrema punta NE battuta dal mare e dal vento, brulla e disabitata, con un vero faro alto su scogli e secche che rendono decisamente difficile ed impegnativa la navigazione, specie per il Meltemi che soffia forte da giorni.
Impieghiamo un'ora per superare i suoi 3 km più esposti e nella prima cala ridossata scoviamo una base militare non segnalata: ovviamente ci dicono che non possiamo sbarcare.
E' ormai il tramonto e l'ultima ora è resa oltremodo emozionante dal mare di poppa.
Fortuna che nella cala successiva ci sono Nikos e Maria ed i loro amici ed una tavola imbandita di ogni leccornia.
Quando arriva la Guardia Costiera, attivata dai militari alla nostra ricerca, noi stiamo pasteggiando con i nuovi amici cretesi! "We're looking for you", ci spiegano i due, e ci augurano un buon proseguimento verso Hania, nostra meta di oggi.


Yesterday other nighttime landing.
After the brief break in Vai, with a luxuriant palm groove and with 6 lines of sun umbrellas, we aim toward Head Sideros, the extreme NE point, bare and uninhabited, with a true tall lighthouse on the rocky clifves: the navigation there is decidedly difficult, expecially now that the Meltemi blows strong from days.
We employ a full hour to overcome more than 1 n.m. and in the first sheltered bay we discover a military site not indicated in the maps: obviously they tell us we cannot land there.
It is the sunset and the last time is made extremely exciting by the sea, the wind and the waves...
We're so lucky: in the following bay there are Nikos and Maria and their friends and a table full of a lot of delicious disches.
When the Coastal Guard arrives, activated by the soldiers to our search, we are eating and drinking with our new friends! "We're looking for you", they explain us, and than they wish us a good trip for the day after.

martedì 24 agosto 2010

MMS: Xerocambos - Chiona

E' dall'inizio del viaggio che vogliamo fare una pagaiata notturna.
Oggi, approfittando della luna piena, ci siamo attardati a visitare gli scavi del palazzo minoico di Kato Zakros e abbiamo ripreso a pagaiare alle 17, dopo ben 5 ore di pausa.
Per avere uno sguardo d'insieme sulla bella costa orientale, segnata da gole profonde, paesaggi selvaggi e cale deserte perchè raggiungibili solo dal mare, scegliamo di navigare al largo, "sfruttando" il solito Meltemi che soffia imperterrito a 50-60 km orari.
Un paio d'ore impegnative, di sali scendi sui frangenti, in cui non sapevamo se preferire le onde alte senza raffiche o le raffiche che schiacciavano le onde.
Arriviamo alle 20 a Capo Plakas, con un altro lilliput-faro, e alle 22 al campo di Chiona, dopo un altro paio d'ore di mare mosso, sempre più nero man mano che la luna prende il posto del sole. La sua luce dorata ci aiuta ad individuare la spiaggia, un pò piccola ma accogliente: non abbiamo mai piantato la tenda così vicino all'acqua!


We want to paddle in a nighttime from the beginning of the expedition.
Today, taking advantage of the full moon, we have first visited the archeological site of Kato Zakros, the fourth minoic palace in the island, and then we have taken back to paddle at 5 p.m., after a 5 hours break.
To have a good look of the beautiful oriental coast, with deep throats, wild landscapes and desert beaches, we choose to paddle offshore, "exploiting" the usual Meltemi that blows fearless to 25-30 knots.
A couple of difficult hours, going up and down on the waves: we didn't know whether to prefer the tall waves without gusts or the gusts that crushed the waves.
We finally reach the last head at 8 p.m., with another "lilliput-lighthouse", and we have had to paddle for two hours more to land in Chiona, in a hard sea, more and more black as soon as the moon takes the place of the sun. Its gilded light helps us to find the beach, small but pleasant: we have never pick the tent so next to the water!

MMS: Ferma - Xerocambos

Due giorni fa abbiamo provato a pubblicare un nuovo post, ma per avere la password dovevamo prenotare una stanza nel lussuoso resort dove abbiamo cenato.
Oggi che pranziamo in una bella taverna sul mare a Kato Zakros abbiamo altri incomprensibili problemi di connessione con la chiavetta Vodafone gentilmente offertaci dalla proprietaria, come già era successo ad Iraklio!
Ci consola l'idea di avere finalmente passato il capo SE con il Meltemi che ormai da giorni soffia a 40-50 km orari.
Il post del 22 agosto lo pubblicheremo appena possibile (mare in burrasca anche a Ierapetra: che fatica e quanta concentrazione!).
Ieri invece abbiamo pagaiato per 42 km col Meltemi che in ogni ansa prima ci contrastava e poi ci "sputava" fuori. Una pausa in un "covo" di pescatori a Kalo Nero, una brutta centrale termoelettrica che surriscaldava il mare circostante con le acque di scarico, un ultimo saluto alla vicina isola di Koufonissi ed una placida notte con luna piena nel borgo di Xerocambos...


Two days ago we have tried to update the blog with a new post, but to receive the password we had to book a room in the luxurious resort where we have had dinner.
Today we have lunch in a beautiful tavern in Kato Zakros and we have more incomprehensible problems with the internet connection, despite the switch kindly offered us by the owner!
On the other wise, we're excited with the idea to have finally passed the south-east head, even if the Meltemi blows from days to 20-25 knots.
We will try to update the post of the 22nd of August as soon as possible (storm sea also in Ierapetra: hard work and much concentration!).
Instead, yesterday we have paddle for 24 n.m. with the Meltemi blowing in an opposed way when we enter in a bay and then "spit us" out.
A break in a fishermen little harbour in Kalo Nero, an ugly thermoelettric site that overheated the surrounding sea with the unloading waters, a last regard to the neighbor island of Koufonissi and a placid night with a full moon in the coastal village of Xerocambos...

domenica 22 agosto 2010

Nea Anatoli- Ferma

Siamo fermi a Ferma, un anonimo paesino della costa sud-orientale immerso tra le serre.
Il Meltemi che sta alimentando gli incendi in Grecia soffia ininterrottamente da ieri a velocità costante di 50-60 km orari e stasera sembra addirittura aumentare.
Siamo bloccati a terra: abbiamo percorso 15 km pagaiando a poca distanza dalla costa, ma quando la vallata si è aperta sulla baia di Ierapetra, spianando il cammino al Meltemi, noi ci siamo trovati ancora una volta nel bel mezzo di un mare in burrasca.
L'ora più difficile del nostro viaggio in kayak!
Oltre agli arcobaleni nebulizzati e agli schiaffi degli spruzzi, questa breve traversata del golfo (perchè risalire il vento era praticamente impossibile) è stata caratterizzata anche dalla “visita” di un motoscafo da sci nautico con motore da 150 cavalli che, quando ormai eravamo riusciti a ridossarci sotto costa, ci è venuto incontro per chiederci se avevamo bisogno di aiuto, pensando forse che ci trovavamo lì non per nostra volontà ma perchè sospinti dal forte vento.
Ieri sera, e ancora questa mattina, il contadino della kantina di Nea Anatoli ci ha detto più volte “Television – 8 beaufort”, usando le 4 dita delle 2 mani per spiegare a gesti quanto andava ripetendo a voce, evidentemente preoccupato che potessimo prendere il mare anche se in televisione avevano annunciato vento forte... le previsioni meteo locali hanno fatto centro e si sono rivelate fin troppo precise: gli 8 beaufort c'erano tutti, vento da NW a 60-70 km orari!
Dopo la pausa pranzo, tentiamo di riprendere la navigazione, ma oltre l'ultimo capo protetto dalla costa alta e rocciosa, il vento sfoga sul mare tutta la sua potenza: in questo tratto, l'isola è larga poco meno di 15 km e le montagne sono troppo basse e rientrate per offrirci un riparo nell'ampia baia aperta ai piedi della vallata... ancora onde, vento, schiaffi ed arcobaleni... decidiamo di fermarci: questo è il regno del Meltemi!


We stopped: the Meltemi, that is feeding the fires in Greece, blows uninterruptedly with 27-33 knots and it seems to increase tonight.
We paddled neat the coast, but when the valley opened on the Ierapetra bay, we are found once more in the mean of a storm sea: the most difficult our of our kayak expedition!
Besides the nebulized rainbows and to the slaps of the spray, this brief crossing of the gulf (paddle against the wind was practically impossible) has also been characterized by a “visit” of a nautical ski motorboat with a 150 HP to asking us if we needed help, when we had succeeded to arrive near the coast.
Last night, and still this morning, the farmer of the kantina in Nea Anatoli, last our stop, has told us more times: "Television - 8 beauforts", using his 4 fingers of the 2 hands to explain better the concpet.
After the lunch break, we tried to paddle again, but over the last protected rocky coast, the wind discharges on the sea all its power: in this line, the island is wide few less than 8 miles and the mountains are too much low to offer us a shelter, in this ample bay open to the feet of the valley... so today again wind, slaps and rainbows... we decide to stop: this is the kingdom of Meltemi!

sabato 21 agosto 2010

MMS: Keratocambos - Nea Anatoli

Il Meltemi ci da il buon giorno e la buona sera: per il resto della giornata calma piatta, caldo africano e alberi di banane che fanno capolino tra le serre, installate sul litorale e sui colli con lo stesso disordine architettonico dei vari villaggi costieri.
Nelle solite raffiche continue e ravvicinate a 40-50 km orari Tatiana rischia la lesione delle corde vocali per le imprecazioni urlate contro il suo Sardinia, che a pieno carico ed in quelle condizioni non risponde bene come il Sirius di Mauro: dopo 10 anni di onorato servizio, il viaggio a Creta sarà certamente l'ultimo e la girandola troverà posto su un altro kayak!
Pranziamo ad Arvi sul muretto di una fontanella, facciamo una pausa a Mirtos in un kafenio decorato con sculture di sassi (una conferma per Mauro che Tatiana non è l'unica matta) e ceniamo in una kantina tra le serre di Neo Anatoli.
E' certamente il locale dei braccianti agricoli della zona, la patria dei cetrioli, pomodori e peperoni che guarniscono la nostra cena!


The Meltemi "say" us good morning and good evening: flat sea for the rest of the day, african warm and bananas trees between the greenhouses, installed on the shore and on the necks with the same architectural chaos of the coastal villages.

In the usual 25-30 knots wind, Tatiana risks the lesion of the vocal chords because of the curses howled against her Sardinia, that doesn't work as well as Mauro's Sirius: after 10 years of honorable service, the Crete expedition will certainly be the last and the windmill will must set on another kayak!
We have lunch in Arvi near a fountain, we take a break in Mirtos, in a decorated kafenio with stones sculptures of stones (to confirm Mauro that Tatiana is not the only "stones-crazy"), and we have dinner in a local kantina among the greenhouses in Nea Anatoli.
This is certainly the peasants place: we're in the country of the cucumbers, tomatoes and peppers that garnish our Greek salads!

venerdì 20 agosto 2010

MMS: Tris Eklissies - Keratocambos

I turbini del vento serali hanno innervosito Mauro, quelli notturni hanno tenuto sveglia Tatiana e quelli mattutini hanno prostrato entrambi: il Meltemi soffia ininterrotto a 40-60 km orari e ci accompagna fino a Keratokambos.
La costa è ancora bella, brulla e montuosa, tutta color della "creta": rossa la roccia e rossa la rada macchia mediterranea bruciata dal vento.
In una delle gole scavate da torrenti ora in secca ed in cui il Meltemi si incanala prima di imbiancare l'immenso mare libico, facciamo sosta, pranzo ed escursione: tra i ciottoli policromi troviamo un corno di una capra cri-cri.
Oltre due o tre promontori più bassi, una lunga spiaggia deserta con le solite tende all'ombra di tamerici e poi il nostro campo da 10 e lode: sabbia scura, scogli sparsi, grotte e cavità sul promontorio prima del paese.
Ieri sera il pescatore Taxos ci ha offerto da bere in taverna, stasera brindiamo alla sua salute nella solitudine della notte illuminata dalla luna crescente!
Ma che bel viaggio!


The evening whirlwinds of the wind have bothered Mauro, those nighttime have awake Tatiana and those early-morning have prostrated both: the Meltemi blows nonstop with 20-40 knots and it accompanies us up to Keratokambos.
The coast is still beautiful, bare and mountainous: red the rock and red the vegetations, all burnt by the wind.
We stop in one of the deep throats where the Meltemi is channeled before bleaching the immense Libic sea: lunch and excursion, so we find a horn of a goat, here called "cri-cri".
Over two or three lower promontories, a long desert beach with the usual tents on the shade of the tree: our best camp with dark sand and rocky clifves.
Last night the fisherman Taxos offered us a drink, tonight we toast to remember him, in the loneliness of the night, illuminated by the increasing moon!
What a wonderful trip!

giovedì 19 agosto 2010

MMS: Agios Markos - Tris Eklissies

La nostra tappa più bella: la costa completamente disabitata, le spiagge deserte, le creste montuose sempre più alte.
Ci godiamo il panorama pagaiando al largo su un mare scuro, profondo e calmo, sul quale volano pesci argentati, martin pescatore iridescenti e soffioni bianchi...
Un gran caldo fino a sera, quando si alza deciso un forte vento notturno.
Dopo le pause a Lentas dagli scogli curiosi e a Kapetaniana dalla impressionante strada a tornanti, passiamo l'ennesimo promontorio spettacolare, questo guarnito di una grotta ampia, luminosa e dai fondali rossastri.
Sbarchiamo nel paese che non c'è: non ne parlano le guide e quasi non compare sulle carte.
Ma è un vero angolo di paradiso, siamo gli unici stranieri e un'atmosfera rilassata regna sovrana, tra i murales delle case affacciate sull'unica spiaggia a mezza luna di ciottoli scuri e la taverna sul mare dove ceniamo sotto le tamerici con l'insalata greca più buona del viaggio!
Questo tratto di costa ci ha davvero entusiasmato!


Our most beautiful day: the completely uninhabited coast, the desert beaches, the tall mountains...
We enjoy offshore the panorama, paddling on a dark, deep and calm sea...
A very hot day up to evening, when it gets up a strong nighttime wind.
After the breaks in Lentas, with the curious rocky clifves, and in Kapetaniana, with the impressive mountain, we pass a spectacular promontorym with an ample cave, bright and with reddish backdrops.
We finally land in the village that "is not": the touristic guides don't report of it and almost it doesn't appear on the maps. This is a true angle of heaven, we're the only foreigners and a relaxed atmosphere reigns wherever, among the houses with wall paintings, leaned out on the only beach of dark pebbles, and the unique tavern under the tree, where we have dinner with the better Greek salad of the trip!
This part of Crete has thrilled us!

mercoledì 18 agosto 2010

MMS: Agia Galini - Agios Markos

Notte umida ma molto riposante!
Le centinaia di serre della piana di Mesara sono poco attrattive dal kayak e così pagaiamo al largo fino a Matala: nello sbarco sul surf il Sardinia fa CROCK!
Riparato subito col nastro adesivo.
Ci risolleviamo il morale con una gustosissima pita giros nella piazzetta del paesino pittoresco, che ha però perduto il suo fascino hippy degli anni passati.
La costa verso il capo è completamente disabitata, salvo il solito monastero isolato, ed il mare qui sembra volersi mangiare la terra, per quanto alte e spumeggianti salgono le onde sugli scogli spioventi.
Doppiato il capo, la navigazione diviene lenta e faticosa per la corrente contraria e l'afa soffocante.
Solo il saluto ravvicinato di una grande tartaruga marina ci aiuta a raggiungere la nostra meta serale: una lunga e bella spiaggia di liberi campeggiatori locali ben organizzati affacciata su uno strano isolotto trasformato in scalo petrolifero, con tanto di serbatoi argentati che illuminano la notte.




Damp but very restful night!
The hundred greenhouses of the Mesara plain are not an attraction from the kayaks, so we paddle a little offshore up to Matala: unloading on the surf the Sardinia "says" CROCK!
Immediately repaired with the adhesive ribbon.
To recover the moral, we eat a savory pita giros in the picturesque village, that has however lost its hippy charm of the past years.
The coast toward the head is completely uninhabited, except for the usual isolated monastery, and the sea here seems to "eat the land", as tall and foamy as the waves climb on the rocky clifves.
Passed the head, the navigation becomes slow for the contrary tide and fatiguing for the suffocating sultriness.
The closer meeting with a great sea turtle helps us to reach our evening destination: a long and beautiful beach of free well organized camping area, leaned out on a strange islet turned into oil port, with so much of silvered reservoirs that they illuminate the night.

martedì 17 agosto 2010

Plakias - Agia Galini

Ieri il Meltemi ci ha ostacolato; oggi invece ci ha aiutato con una brezza tesa da Ovest, come da previsioni, che ci ha spinto per oltre 35 km permettendoci così di recuperare sulle percorrenze giornaliere programmate.
La costa orientale dell'ampia baia di Plakias è molto bella, con scogliere di roccia lavica e ampie spiagge di sabbia fine; solo un grande resort color celeste rovina un po' il paesaggio, che per il resto della giornata è caratterizzato da monti brulli ma più dolci dei giorni passati, color terra, anzi color “creta”, come dice Mauro da qualche giorno.
Sostiamo una prima volta a Cala Preveli, alla foce di un torrente all'ombra di tamerici, oleandri ed un fitto palmeto, purtroppo presa d'assalto dai turisti; noi seguiamo la stessa rotta dei barconi, arriviamo più tardi e proseguiamo oltre, dopo una breve escursione alla ricerca, risultata vana, della “curiosa scultura naturale” alla sorgente di cui parlano le guide turistiche.
La seconda sosta è più piacevole, nella protetta baia di Agios Pavlos, dal fondale turchino di ciottoli perfettamente levigati; un caffè freddo prima di riprendere la navigazione lungo una costa ora alta e rocciosa, con alcuni gruppi di scogli dalle forme particolari e con belle scogliere di arenaria color ocra all'ingresso del porto di Agia Galini.
Il profilo delle due isole lontane di Paximadia ci accompagna per l'intera giornata e scompare solo al sorgere della luna, quando ormai siamo pronti per cucinare e cenare, prima di raggiungere la solita taverna per il bicchierino della buona notte.



Yesterday the Meltemi has stopped us; today instead it helped us with a West breeze, as forecasts said, that has pushed us for over 18 n.m., allowing us to recover the programmed daily routes.
The oriental coast of the ample bay of Plakias is very beautiful, with bluffs of black rocks and ample sandy beaches; a great blue resort downfall the landscape, that is characterized by bare mountains more sweets than the past days, color of the ground, color of "crete", as Mauro has been saying for a few days.
We stop a first time in Preveli, to the mouth of a stream unfortunately assaulted by tourist.
The second stop is more pleasant, in the protected Agios Pavlos bay, with the backdrop of pebbles perfectly smoothed; a cold coffee before the last miles along a tall and rocky coast.
The profile of the two distant islands called Paximadia remains with us the whole day and disappears only when the moon rises; we are now ready to cook and eat, before reaching the usual tavern for the last raki.

lunedì 16 agosto 2010

MMS: Agia Roumeli - Plakias

"Il Meltemi è un vento imprevedibile che può raggiungere in breve tempo regime di burrasca".
Detto fatto!
Ieri abbiamo pagaiato in un mare "forza olio" da Agia Roumeli a Sfakias e dopo la sosta consigliata da Stavros per fare rifornimento di acqua dolce dalla fonte sulla spiaggia, in soli 20 minuti il Meltemi ha raggiunto lo stato di burrasca: onde frangenti, acqua vaporizzata e raffiche a 80 km orari.
Impieghiamo un'ora per coprire i 10 km fino a Frangokàstelo ed un'altra ora per entrare controvento nel suo porticciolo!
Oggi, invece, sosta forzata: riprendiamo solo nel tardo pomeriggio, quando il vento "cala" a 50 km orari ed il gruppo di amici tedeschi ci saluta con musica italiana nello stereo: "gente di mare che se ne va dove gli pare ma dove non sa"!
Nei soli 15 km in 3 ore percorsi fino a Plakias, in ogni ansa ci schiaffeggia un arcobaleno di goccioline nebulizzate dal Meltemi!
Bello l'arcobaleno, gli schiaffi un pò meno!


"The Meltemi is an unpredictable wind that can transforms itself shortly in a storm".
We said so and we tryed it!

Yesterday we paddled in a sea like a table from Agia Roumeli to Sfakias and after the stop recommended by Stavros for restocking of sweet water from the source on the beach, in just 20 minutes the Meltemi has reached the state of storm: breaking waves, vaporized water and wind to 40 knots.
We spent a hour to cover the 6 n.m. to Frangokàstelo and another hour to enter in its harbour!Today, instead, forced stop: we paddle again only in the late afternoon, when the wind "go down" to 25 knots; a group of German friends greets us with Italian music: "volare, oh oh"!
We paddled for just 8 n.m. in 3 hours to reach Plakias: in every bay slaps us a rainbow of droplets nebulized by the Meltemi! Beautiful the rainbow, not so for the slaps!

sabato 14 agosto 2010

Sougia - Agia Roumeli

Non puntiamo la sveglia e mettiamo la testa fuori dalla tenda all'alba delle 8,30.
Troviamo sul pozzetto del kayak un bel messaggio di Soulis, che si firma amico di kayak di Sougia e che ci emoziona: “Friends, have a good trip, wish to have the wind with you”!
Oggi facciamo sempre 30 km, però solo 20 in kayak ed i restanti a piedi.
Il termometro raggiunge presto temperature africane, l'umidità sale a percentuali insopportabili e non soffia un alito di vento... al contrario di noi due, il Meltemi sembra non essersi svegliato affatto!
La costa alta, rocciosa e frastagliata cattura presto la nostra attenzione e non resistiamo alla tentazione di fermarci spesso per foto e filmati; per la pausa pranzo scegliamo la migliore delle calette incontrate: acqua cristallina e fredda per le risorgive di acqua dolce, scogli neri infuocati dal sole e provvidenziali pini frondosi di un verde smagliante.
Il bellissimo panorama incornicia una isolata casupola sulla spiaggia di ciottoli tra ovili, recinti di capre ed arnie azzurre in grande quantità; un mulo molto curioso si avvicina subito al kayak di Mauro, annusando ripetutamente il ciuccio di prua...
Proseguiamo per Agia Roumeli, un borgo di appena 10 abitanti che solo in estate raggiunge la ragguardevole cifra di ben 70 residenti: non c'è strada, ci si può arrivare solo via mare con traghetti che fanno la spola dai centri vicini, sul porto poche pensioni rigorosamente bianche ed un eliporto dove giocano a pallone i bambini...
Le Gole di Samaria distano solo pochi chilometri: sbarchiamo per visitarle, sperando di trovare l'ingresso ancora aperto.
Scopriamo con piacere che si può entrare fino al tramonto ed abbiamo quindi ancora 4 ore a disposizione; inoltre, visitandole nel pomeriggio dal mare invece che dal picco della montagna, ci ritroviamo ben presto a percorrerle in perfetta solitudine, schivando quelle 2000 presenze giornaliere dell'alta stagione di cui parlano le guide turistiche.
Nel bel mezzo delle Porte di Ferro, larghe appena 3 metri e le cui pareti raggiungono l'altezza di ben 300 metri, saltelliamo sui massi che a tratti sostituiscono il sentiero che segue il torrente: lunghe oltre 16 km, con un dislivello di 1000 mt, sono a giusta ragione inserite nel Patrimonio dell'Unesco per la loro unicità, spettacolarità e bellezza.
Ovunque capre cri-cri tipiche cretesi, con le corna ad anelli simili agli stambecchi, picchi altissimi e dorati alla luce del tramonto, acqua gorgogliante dal sapore ferroso che alimenta l'intero paese da una piccola diga molto rudimentale; ovili di pietra e vecchie case in parte restaurate che conferiscono all'ambiente un aspetto vissuto ed antico...
Al sommo della poesia, vedo Mauro assorto nei pensieri: “A cosa pensi, Mauro”?
“Penso che vado in giro conciato come un deficiente”. Finita la magia!
In effetti, negli ultimi giorni, i suoi poveri piedi hanno riportato abrasioni per sabbia e salsedine che non rimarginano nonostante le medicazioni: così, per affrontare l'escursione, si è infilato i saldali con sotto i calzini... solo che gli unici calzini che abbiamo stivato sono di pile, e neri! Neanche più i tedeschi vanno in giro vestiti così!
Ceniamo in taverna (libero accesso ad internet!) e parlando con Stelios scopriamo che anche lui va in kayak...



We wake up without the alarm clock at the 8,30 in the morning.
We find on the kayak a beautiful message of Soulis from Sougia that excites us: "Friends, have a good trip, wish to have the wind with you!"
Today we always make 16 n.m., but only 10 in kayak and the rest by foot.
The thermometer reaches soon African temperatures, damp climbs to unbearable percentages and doesn't blow a breath of wind...
The coast is tall, rocky and jagged; for lunch we choose the best beach: crystalline and cold water for the risorgives of sweet water and providential leafy pines of a radiant green.
The beautiful panorama frames an isolated house on the beach of pebbles among sheepfolds, fences of goats and blue apiaries in great quantity; a very curious mule immediately draws near to the kayak of Mauro...
We continue for Agia Roumeli, a suburb of just 10 inhabitants in winter time: there is no road, you can arrive only from the sea, few white pensions and a heliport where childrens play football...
The Samaria Gorges, Patrimony of the Unesco, are not far from here and we hope to have time enough to visite them.
We have dinner in a tavern (wi-fi free area!) and talking to Stelios we discover that also he has two kayaks...

Elafonissi - Sougia

Non è stato facile smontare il campo da Elafonissi: stamattina non c'era ancora nessuno sulla spiaggia e l'isola caraibica dalla sabbia rosa era tutta per noi...
Ma le prue dei nostri kayak reclamano l'est e così superiamo l'ultimo promontorio e puntiamo decisi verso Paleochora, con mare e vento finalmente a favore.
Ma la sosta in città è tutt'altro che piacevole: Tatiana rischia l'insolazione e Mauro l'arresto per avere sputato sul negozio della Vodafone!
La ricarica che abbiamo trovato dal giornalaio (!) non funziona e avendola aperta non se la vogliono riprendere... non solo abbiamo così regalato 30€ alla Vodafone, ma il tecnico del negozio di assistenza è assente e forse rientrerà dopo le 19! Sono solo le 14 e con il mare che ci chiama capiamo di avere perso fin troppo tempo appresso a Vodafone... per sbollire la rabbia ci strafoghiamo due succulente omelettes cretesi con olive, cipolle, pomodori e feta, 3 birre, un succo di limone, due dessert di yogurt con miele e frutta in pezzi e due greek coffee!
Torniamo finalmente in kayak, satolli ma ancora arrabbiati!
Il vento ha ripreso a soffiare deciso con raffiche a 35-40 km orari che ci fanno filare a tratti alla velocità di 13 km orari sul mare scuro e profondo; per recuperare il tempo perso in città ci spingiamo molto al largo per approfittare della spinta di vento e onde, così impieghiamo poco più di 4 ore di navigazione per coprire i 30 km giornalieri!
Ormai dimentichi dei guai Vodafone, sbarchiamo oltre un bel promontorio roccioso in un piccolo angolo di paradiso: non solo la spiaggia di ciottoli scuri che ospita un affollato campeggio libero è attrezzata con docce e bagni, ma il più bel pub del borgo fornisce GRATIS la connessione Internet!
Per 4,70€ di birra e limonata, passiamo una gran bella serata davanti al computer per inviare questo messaggio: l'atmosfera rilassata, la musica rock anni '80, le luci soffuse, l'odore del mare e la falce di luna in cielo contribuiscono a farci apprezzare questo paesino vivace ed accogliente...
Speriamo di poter continuare sempre così: connessioni facili ed immediate ad ogni sbarco serale, e tanti saluti a Vodafone!
Oggi abbiamo anche fatto incontri e conoscenze interessanti: ritroviamo i ragazzi che due sere fa erano seduti al tavolo vicino nella taverna di Limeniskos e nel porto di Paleochora incrociamo sul suo sit-on-top colorato il simpatico Bob, un inglese trasferitosi a Creta in pensione che gestisce il locale sito turistico e che sembrava entusiasta del nostro viaggio intorno alla sua isola d'adozione... come molti dei ragazzi della spiaggia di Sougia che a turno si avvicinano per chiederci informazioni e notizie: uno ci dice “Your trip is a dream”!


It has not been easy to leave Elafonissi: anybody was there still in the morning and the Caribbean beach with pink sand it was all for us...Our kayaks reclaim now the East and so we proceed directly to Paleochora, with sea and wind finally with us.But the standstill in the city is anything than pleasant: Tatiana risks an insolation and Mauro the arrest to have spit on the Vodafone shop!The recharge doesn't work and we so given a 30€ present to Vodafone, the technician of the assistance shop is absent and will perhaps reenter after 7 p.m.!We understand to have lost too much time with Vodafone: to forget the angry we stop in a tavern for two juicy cretan omelettes with olives, onions, tomatoes and feta, 3 beers, a juice of lemon, two desserts of yogurt with honey and fruit and two greek coffee!Let's finally came back to the kayaks, satiated but still angry!
The wind blows stronger and to recover the time lost in the city we push th kayaks offshore to take advantage of the push of wind and waves, so we employ few more than 4 hours of navigation to cover the daily 16 n.m.
We land in a little peace of paradise: free camping on the beach, equipped with showers and toilets, and above all the most beautiful pub with FREE Internet connection!
For 4,70 € of beer and lemonade, we spend an amazing evening with our lap-top to update the blog: relaxed atmosphere, rock music, soft lights, smell of the sea and a little scythe of moon in the sky contribute to appreciate this pleasant village...
We hope to continue this way: easy connections every night and best regards to Vodafone!
Today we have also had interesting meetings: we find again the guys sat to the near table in the tavern of Limeniskos and near Paleochora we cross on his sit-on-top Bob, a nice English man retired in Crete who manages the local tourist web-site: he seemed enthusiastic of our expedition around his island of adoption... as well as many boys on the beach that ask a lot of information. One of them says: "Your trip is a dream!"

giovedì 12 agosto 2010

Limeniskos - Elafonissi

Una giornata fantastica: 30 km lungo la costa occidentale fino all'estrema punta sud-ovest con mare calmo e previsioni meteo per la prima volta pienamente rispettate, un vento leggero da ovest a 10 nodi che non ci spinge e non ci contrasta.
L'aria pesante di umidità della mattinata si è tramutata nel pomeriggio in cielo coperto ed è la nostra prima giornata di navigazione con nuvole grigie sui monti e all'orizzonte.
La tappa a Sfinari non ha sortito gli effetti sperati: non abbiamo trovato né un tabacchi né la ricarica per la scheda internet; in compenso, abbiamo scovato un paesino di quelli che ci piacciono tanto: una manciata di case lungo un'unica strada panoramica che si inerpica tra uliveti e agrumeti, pergolati di uva agli ingressi, all'albero del cortile legato non un cane ma un caprone, balle di fieno e ceste di cipolle accanto al pick-up nei garage aperti... all'unico market-kafenio ordiniamo un caffè freddo e facciamo un po' di spesa, parlando un poco in italiano-greco-inglese con l'anziano gestore panciuto e tatuato, come tutti i vecchi pescatori della zona.
La costa procede bassa e frastagliata, a tratti nera di pietra lavica, a tratti rossa di terra fertile e occupata da centinaia di serre, a tratti bianca per le cave del fondo valle... l'ultimo capo è un po' inquietante, quasi lunare con la sua serie di scogli bassi e deformati dalla furia degli elementi, neri come la pece e adagiati su fondali multicolori... sembra che qui il mare abbia sfrangiato la costa e ci divertiamo a passare tra le secche ed i giardini di roccia, dove l'acqua sempre limpida è molto più fredda che nella costa settentrionale.
Poco prima del tramonto raggiungiamo Elafonissi, la famosa spiaggia di sabbia rosa che si allunga dall'isola madre alla piccola isola in mare aperto... ci sono ancora tanti bagnanti e dietro una nutrita serie di ombrelloni si apre un parcheggio occupato interamente da camper e roulotte in campeggio libero. L'atmosfera che vi regna è però quella di assoluta tranquillità e di silenzio avvolgente.
Tra le dune basse sistemiamo la nostra tenda e mentre Mauro si dedica alla riparazione della sua deriva danneggiata durante lo sbarco in notturna di 2 giorno fa, Tatiana pulisce le 4 occhiate pescate durante la giornata e che condiranno il cous-cous della cena.
La Via Lattea scorre lungo tutta la volta celeste, da Cassiopea allo Scorpione passando per il Cigno, che quasi non si vede tra quella profusione di stelle. Alcune stelle cadenti ci danno la buona notte.




A fantastic day: 16 n.m. along the western coast up to the extreme southwest point with calm sea and forecasts for the first time fully respected, a light west to 10 knots.
The damp air of the morning is transformed in covered sky in the afternoon and it is our first day of navigation with grey clouds on the mountains and to the horizon.
We stop in Sfinari but we didn't find a recharge cart; however, we discover a little beautiful village: few houses along the only panoramic road, climbing between olive and orange trees, vine-trellises of grape to the entries, in the courtyard not a dog but a goat, hay and onions close to the pick-up in the garages... we order a cold coffe in the only market-kafenio, talking a few in Italian-Greek-English to the old fat manager, tattooed as well as the old fishermen in Crete.
The coast proceeds low and jagged, black of lava stone, red of fertile ground, white of the caves... the last head is some anxious, almost lunar, with its series of low rocks deformed by the fury of the elements... it seems like the sea has eated the coast and we have a good time passing among the rock gardens, where clear water is always very colder than in the northern coast.
Just before the sunset we reach Elafonissi, the famous beach of pink sand that lengthens from the mother island to the small island into the open sea... there are a lot of tourists, cars and caravans, but there is calm and silence all around.
While Mauro devotes him to the reparation of his skeg, damaged during the nightime landing of 2 days ago, Tatiana cleans the 4 fishes for the cous-cous.
The Milky Street flows from Cassiopea to Scorpio passing for the Swan, almost confused among that profusion of stars. Some falling stars say us good night.

Imeri Gramvoussa - Limeniskos

Potrebbe essere il nostro ultimo post perché non riusciamo a ricaricare la scheda Vodafone per il collegamento Internet: il sito italiano non accetta il numero di telefono greco ed il sito greco chiede la registrazione e non accetta il numero di partita iva italiana!
Mauro è furibondo, fuma come un turco e come un turco impreca contro le compagnie telefoniche (chissà se anche le altre hanno adottato un meccanismo tanto perverso!!!)
L'ultima speranza è che funzioni il sistema di ricarica dal tabaccaio come in Italia... vedremo di cercarne uno al prossimo paesino di Sfinari, oppure dopodomani a Palehora.
Intanto, per risolvere senza riuscirci i problemi di ricarica, abbiamo fatto una lunghissima sosta nella bella taverna affacciata sul porticciolo di Limeniskos: pranziamo alle 16, ceniamo alle 21 e ci faremo pure colazione domani mattina!
Il ragazzino che serve ai tavoli ha un bel sit on top giallo adagiato sulla spiaggetta sotto le tamerici e ci dice orgoglioso che lo usa spesso per andare a pesca; si informa sulle ultime tappe del nostro viaggio e ci chiede dove intendiamo arrivare il giorno dopo.
Il padre che rientra col peschereccio ed il pesce fresco con cui ceniamo ci suggerisce di montare la tenda sul piazzale del porto, dove sono ancora in corso lavori di sistemazione che sembrano andare avanti da tempo immemorabile: dormiamo con qualche difficoltà perché tra le serre oltre la curva della strada litoranea è in corso una festa popolare con musica dal vivo... ci affacciamo qualche minuto e l'atmosfera sembra davvero invitante, ma è ormai passata mezzanotte e noi domani vogliamo recuperare i pochi chilometri percorsi oggi (appena 17), passando di filata accanto alla lunga spiaggia di Falassarna, una località turistica molto famosa per il mare aperto dove sfrecciano i surf e dove le onde frangono rumorose e spumeggianti sulla costa sabbiosa ma incredibilmente alta.



It could be our last post because we don't succeed in recharging the Vodafone card for the Internet connection: the Italian web site doesn't accept the Greek telephone number and the Greek web site asks the registration and doesn't accept the Iva Italian number!
Mauro is furious, he smokes too much and curses against the telephone companies!
The last hope is a recharging system in a shop, as in Italy... we will try to look for in the next village of Sfinari, or after tomorrow in Palehora.
Meanwhile, to resolve without succeeding the recharging problems, we made a long stop in the beautiful tavern leaned out on the little harbour of Limeniskos: we have lunch at 16, dinner at 21 and will have also breakfast tomorrow morning!
The little boy serving the tables has a yellow sit on top abandoned on the beach and tells us proud that he uses it often to fish: he seems to be bit interested in our expedition.
His father reenters with the fishing-boat and with the fresh fish we consume for dinner and he suggests us to pick the tent on the square of the harbour, where jobs of setup are still in progress and seem to go on for a long time: we sleep with some difficulties because among the greenhouses over the coast road there is a popular party with live music... we lean out there a few minutes and the atmosphere it seems inviting indeed, but it is already midnight and tomorrow we'd like to recover the few miles crossed today (just 10), passing close to the long beach of Falassarna, a very touristic place, famous for the open sea where the surfs dart and where the waves break noisy and foamy on the sandy but incredibly tall coast.

martedì 10 agosto 2010

Ravdouha - Imeri Gramvoussa

Teniamo la baia di Kissamos a distanza di sicurezza, per rimanere ancora idealmente calati nella vasta solitudine del promontorio aspro e selvaggio che si erge alle nostre spalle; pagaiamo al largo dalla costa sabbiosa e di nuovo ricca di case e ombrelloni e serre e canneti e puntiamo diretti sull'altro promontorio, la seconda delle due corna dell'isola, che raggiungiamo in poco meno di 3 ore di pagaiata per 12 km di traversata, con un vento che a dispetto delle previsioni scende perfettamente da nord incanalandosi tra i due promontori, rendendo la navigazione movimentata con spruzzi continui al giardinetto prima e al mascone poi.
L'unico sbarco possibile verso il capo è tra gli scogli pieni di ricci, così sostiamo solo il tempo necessario per sgranchirci un po' le gambe e riprendiamo a pagaiare mentre entrano nella baia il grosso traghetto di linea e 3 barconi turistici: la lavatrice sotto il capo diventa così davvero spumeggiante!
Il mondo sembra finire qui: oltre l'ultimo capo, Creta si protende verso due isolette brulle e selvagge che incorniciano un panorama davvero unico di pareti scoscese sul mare profondo, altri scogli sparsi nei cui pressi l'acqua acquista tutte le gradazioni possibili dell'arcobaleno ed un orizzonte aperto ed infinito davanti a noi!
Soprattutto, non si avvista NESSUNA casa: questa parte dell'isola è completamente disabitata, le cime montuose sprofondano subito in mare, la costa è difficile da raggiungere via terra, solo alcune stradine sterrate ed impervie costringono a lasciare le auto sul costone della montagna, tanti bagliori che al tramonto incoronano la cresta montuosa.
L'isola di Imeri Gromvoussa che ci accoglie per la notte è un vero spettacolo: il forte veneziano su cui ora svetta la bandiera greca è stato nell'800 rifugio per gli ultimi corsari turchi, ora il relitto di un vecchio vapore degli anni '40 incagliato nei bassi fondali ricorda ancora un po' quell'avventuroso passato; i pescherecci in rada ci fanno pensare che le attività marinaresche trovano qui un ambiente ideale, la famigliola che vive in una delle casine di pietra appena ristrutturate ci fa capire che l'ospitalità qui è sacra: ci accoglie con ampi sorrisi e lunghi discorsi e dai gesti capiamo che possiamo usare l'acqua del pozzo tirata su con una carrucola dipinta di blu e che possiamo montare la tenda dove preferiamo, sotto le tamerici oppure sulla terrazza.
Del resto, sull'ampia spiaggia di sabbia bianca e di grossi massi rossastri, si intravedono tante tende, montate o abbandonate, una specie di cimitero del campeggiatore che sembra essere una costante della costa cretese, a dispetto degli avvisi di divieto annunciati nelle guide turistiche. Una delle tende è di un canoista francese solitario che trascorre lungo questo tratto di costa una decina di giorni, spostandosi lentamente con il suo smontabile, e che trascorre la serata arrampicandosi sul costone per raggiungere le grotte aperte sotto la fortezza, che pare ora protetta da una fitta serie di agavi giganti.
La vista al tramonto è spettacolare, e anche il lento mattino non ci delude affatto: solo le diomedee hanno reso un po' agitato il nostro sonno con uno stridulo canto notturno simile a volte all'urlo di un bimbo sgozzato – come dice Tatiana – e altre al verso di un rospo volante – come dice Mauro.
La mattina dopo mancano solo i conigli che la sera prime hanno tappezzato la spiaggia di lunghe orecchie bianche e nere: i loro musetti curiosi si sono spinti fino a pochi metri dai kayak e dalla tenda e abbiamo cenato godendoci lo spettacolo dei loro giochi e salti e buchi e pose buffe.


We pass the bay of Kissamos, paddling offshore from the sandy coast to aim directly the other promontory, the second of the two horns of the island, that we reach in few less than 3 hours for 7 n.m. crossing, with a wind that in spite of the forecasts it perfectly goes down from the north, channeling itself among the two promontories and making the navigation bit animated.
When we arrive at the head, a big ferry and 3 tourist boats are entering the bay, the “washer” under the rocky coast becomes so foamy indeed!The world seems to end here: over the last head, Crete is just two bare and wild islets, that frame indeed an unique panorama of steep walls on a deep sea and an open and endless horizon in front of us!No houses or hotels here: this part of the island is completely uninhabited, the mountainous tops immediately sink into the sea, only few impervious roads force to leave the cars on the mountain, look like so many shines crowning the crest at the sunset.The island of Imeri Gromvoussa is our home tonight: the Venetian Castel on the top with a Greek flag has been shelter in the '800 for the last pirates, now an old vapor of the years '40 in the low backdrops remembers that adventurous past; the fishing-boats in the bay suggest us that the fishing activities find here an ideal environment, the Greek family living in a stone little house just restructured makes us sure that here the hospitality is sacre: it welcomes us with ample smiles and long discourses and from the gestures we understand that we can use the sweet water of the well and pick the tent wherever we prefer, under the threes or on the terrace.
On the ample beach of white sand and big reddish rocks, there are so many tents, a kind of cemetery of the “routards” that seems to be a constant on the cretese coast, in spite of the notices of prohibition announced in the tourist guides.There is also a solitary French canoeist, spending along this coast about ten days, slowly moving with his inflatable kayak, climbing in the evening the rocky cliffs to reach the caves under the castel, seems now to be protected by a series of giant grass plants.The sunset is spectacular, and also the slow morning after, but there are no more the rabbits that in the evening has carpeted the beach of long white and black ears: they pushed up their curious faces to few meters by the kayaks and the tent, so we have had a dinner enjoying the show of their games and jumps and holes in the sand and funny layings.