SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

dal 30 luglio al 5 settembre... un nuovo viaggio...

una nuova avventura... tanti altri amici da incontrare...

Tatiana e Mauro



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sabato 30 ottobre 2010

Summary 12 - Meetings and friends

Pubblicato sul blog di "Tre uomini in barca" il 9 settembre colo titolo "Incontri di viaggio":
Cari amici della Barca, abbiamo oramai completato il periplo in kayak dell’isola di Creta e a dirla tutta siamo anche rientrati a casa, dopo un viaggio di due giorni in traghetto e poi in auto, poi ancora in traghetto ed ancora in auto: 10 ore da Ancona a Milano vi sembrano poche?
Ci fa però piacere inviarvi ancora qualche post su Creta perché ci ha davvero stregati.
Oltre al mare, alle coste e al vento, Creta ci ha colpito per il carattere della sua gente: cordiali con i turisti e gli stranieri, aperti e curiosi, mai infastiditi dal fatto che occupiamo i loro spazi ma piuttosto contenti di saperci interessati alla loro terra.
Una sera due sub ci hanno offerto della frutta fresca ed hanno intrattenuto con noi una piacevolissima conversazione; un’altra volta abbiamo trovato un fazzoletto di carta lasciato sul kayak con un messaggio incoraggiante: "Dear friends, have a good trip and wish to have the wind with you"; una mattina un ragazzo si è avvicinato timidamente ai kayak per dirci ancora in inglese "Your trip is a dream"; ovunque domande interessate sul nostro viaggio, complimenti di varia natura ed indicazioni preziose su dove mangiare e bere nei paraggi.
Per non parlare della strana solidarietà che scatta tra turisti di varia provenienza in viaggio sulla stessa terra che in più occasioni ci ha fatto conoscere personaggi davvero curiosi; un giorno che eravamo indecisi se riprendere il mare (battuto dalle onde) o restarcene a terra (battuta dal vento) ci siamo imbattuti in un folto gruppo di tedeschi comodamente sistemati in una serie di piccole casupole sulla spiaggia: noi occupiamo con tutti le nostre "masserizie" il loro cortiletto di tamerici ed in un momento di totale scoramento, quando il vento fa turbinare la sabbia fine dentro gli occhi chiusi, io appendo l’amaca ai due rami più forti e mi godo un lungo riposino pomeridiano… Nonostante siano tedeschi, gli "amici" non fanno una piega, anzi ci cominciano a chiedere dove vogliamo andare (come per dire, c’è troppo vento, restate qua con noi) e quando siamo finalmente pronti per risalire in kayak fanno una cosa assurda che ci lascia a bocca aperta, specie perchè non si addice affatto a dei glaciali tedeschi: accendono lo stereo a tutto volume e mandano una compilation di musica italiana e si sbracciano in calorosi saluti sulle note di "Gente di mare, che se ne vaaaaaa"… "Perfect song" gli urliamo dai kayak e loro si sbellicano dalle risate… pensiamo allora che forse non sono tedeschi, o più semplicemente che non tutti gli stereotipi sui popoli sono giusti!
Una mattina che sistemavamo con calma ogni cosa nei gavoni dei kayak, un bel signore dalla folta barba bianca ci ha avvicinati per dirci una frase ricorrente e che altre volte ci hanno rivolto durante il viaggio: "Italiani e Greci, stessa faccia, stessa razza"! Quando chiediamo un frappè glikò megala (caffè freddo zuccherato con latte) si compiacciono sempre tutti delle poche parole di greco che mastichiamo a fatica… e spesso le chiacchierate più interessanti sono state quelle allacciate in due o tre lingue diverse, come con il vecchio Kostas, lui che parlava fitto in greco e disegnava i numeri in aria e noi che rispondevamo in italiano. Anche con Nikos e Maria ci siamo capiti alla perfezione: quando ci ha cercato la Guardia Costiera eravamo appena sbarcati vicino alla loro capanna sul mare e loro ci hanno accolti come due naufraghi alla deriva: hanno parlato loro con i militari, hanno fatto da interpreti per tranquillizzarli sulle nostre condizioni, hanno insistito perchè partecipassimo alla loro festa, hanno più e più volte riempito i nostri piatti ed i nostri bicchieri, hanno voluto sapere i nostri nomi e tante cose sul nostro viaggio e alla fine della serata ci hanno riempito di regali, come si conviene con degli ospiti di riguardo: dolci e cioccolata, due grosse conchiglie e soprattutto un pesce fossile trovato nella baia e conservato insieme a vari altri esemplari da Nikos… un’accoglienza calorosa ed impagabile! Chiudiamo questo viaggio con la soddisfazione di avere conosciuto non solo l’isola ma anche i suoi abitanti, insieme marinai e montanari, pescatori e pastori, contadini e albergatori… forse è vero che Creta più che un isola è un continente: i Cretesi non sembrano isolani ma cittadini del mondo ancorati nel cuore del Mediterraneo.


Posted the 9th of September on the "Three men in the boat" blog:
Dear friends, we've already completed the periplus of the Crete island and we also come back home, after a two day traver by ferry and by car, then by ferry and by car again: 10 hours from Ancona  to Milan! We'd like however send you some posts about Crete because we loved the island, the coast, the wind and the people!
Cordial with the tourists and the foreigners, open and curious: two divers offered us some fresh fruit and we had a pleasant conversation; some days later, we found a paper left on the kayak with an encouraging message, written in english: "Dear friends, have a good trip and wish to have the wind with you"; one day a boy has timidly drawn up the kayaks to tell us in English "Your trip is a dream for me"; everywhere we heard interested questions about our trip, congratulations and precious indications about eat&drink.
We also found an interesting solidarity between tourists.

In Frangolkastelo we were undecided whether to come back the the sea (beaten by the waves) or to stay on the beach (beaten by the wind); there were a thick group of German comfortably housed in a series of small bungalows on the beach: we occupied their little garden and in a moment of total discouragement, when the wind put the sand even into the closed eyes, I hung up the hammock for a long afternoon siesta. The Germans started to ask where we wanted to go (to suggest there was too much wind and it was better to remain there); when we finally decided to pick up the kayaks, they turned on the radio with an Italian music compilation: "Perfect song", we shouted them from the kayaks!
In Elafonissi, a gentleman with a long white beard has approached us to say a recurrent sentence: "Italian and Greek, same face, same race!"
When we asked a frappè glikò megala (cold sweet coffee with milk) they always delighted those few  Greek words: we had the most interesting conversations in two or three different languages.
We close this trip with the satisfaction to not only have known the island but also its inhabitants, fishermen and shepherds, farmers and hotel keepers... maybe it is true that Crete is more than an island, it is a continent: the people tgere live not only on an island but into the heart of the Mediterranean.

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